29/11/09

La cappelleria



"Aveva appena ereditato il negozio del padre, una rinomata cappelleria nella Ronda di san Antonio dove aveva imparato il mestiere che sognava di insegnare al figlio, prima o poi."






Santa Maria del Mar - Mappa

Santa Maria del Mar



Nell'ombra del vento un uomo viene trovato morto su una panchina del paseo del Borne, "con le mani incrociate sul petto, rivolto verso la chiesa di Santa Maria del Mar"






Santa Maria del Mar



Santa Maria del Mar è avvolta dal mistero. Mentre osserva la chiesa dal suo torrione, il protagonista del Gioco dell'angelo esamina i tasti della macchina da scrivere Underwood, confrontandoli con i caratteri topografici della copia di Lux Aeterna che ha trovato nel Cimitero dei Libri Dimenticati: "Una delle lettere, la S maiuscola, era sempre leggermente inclinata verso destra". Martin scrive una frase a caso: "Suonano le campane di Santa Maria del Mar". Lux Aeterna era stato scritto con quella stessa macchina per scrivere e, immaginai, probabilmente su quella stessa scrivania". Il cielo contrapposto all'inferno
.





La macchina per scrivere Underwood

Daniel e suo padre



"Daniel, quello che vedrai oggi non devi raccontarlo a nessuno" disse mio padre. "Neppure al tuo amico Tomàs. A nessuno."

"Neanche alla mamma?" domandai sottovoce.

Mio padre sospirò, offrendomi il sorriso dolente che lo seguiva sempre come un'ombra.

"Ma certo" rispose mesto. "Per lei non abbiamo segreti"






28/11/09

Cristina



Cristina rimase immobile a guardarmi. Le incrinature sotto i suoi piedi si espandevano come un'edera di capillari neri. Il ghiaccio cedeva sotto i miei passi e caddi bocconi.

«Ti amo» la sentii dire.

Mi trascinai verso di lei, ma la rete di crepe mi cresceva sotto le mani e la circondò. Ci separavano solo pochi metri quando sentii il ghiaccio rompersi e cederle sotto i piedi. Delle fauci nere si spalancarono e la inghiottirono come un pozzo di catrame. Appena scomparve sotto la superficie, le lastre di ghiaccio si ricomposero sigillando l'apertura nella quale Cristina era precipitata. Spinto dalla corrente, il suo corpo scivolò un paio di metri sotto la lastra di ghiaccio. Riuscii a trascinarmi fin dove era rimasta imprigionata e colpii il ghiaccio con tutte le mie forze. Cristina, gli occhi aperti e i capelli ondeggianti nella corrente, mi osservava dall'altro lato di quella lamina traslucida. Picchiai sul ghiaccio fino a ridurmi inutilmente a pezzi le mani. Cristina non staccò mai gli occhi dai miei. Appoggiò la mano sul ghiaccio e sorrise. Le ultime bolle d'aria le sfuggivano ormai dalle labbra e le sue pupille si dilatarono per l'ultima volta. Un secondo dopo, lentamente, cominciò ad affondare per sempre nell'oscurità.




Il cimitero di Sarrià

Il cimitero di Sarrià

"Quel sentiero non sembrava portare da nessuna parte. Marina si limitò a percorrerlo. Mi guidò per una stradina che saliva fino ad un loggiato fiancheggiato da cipressi. Più in là,in un giardino incantato pieno di lapidi, croci e mausolei ammuffiti langueva tra ombre azzurrate. Il vecchio cimitero di Sarrià".

"Il cimitero di Sarrià  uno dei luoghi più nascosti di Barcellona. Se lo si cerca nella cartina non si trova. Se si chiede a qualche abitante del quartiere o a un tassista come arrivarci è molto probabile che non lo sappiano, anche se tutti ne hanno sentito parlare. Se poi qualcuno decidesse di trovarlo da solo, quasi sicuramente si perderbbe. I pochi che sono in posssso del segreto sospettano che questo vecchio cimitero sia, in realtà, un'isola del passato che compare e scompare a suo capriccio"






Il cimitero di Sarria

Plaza de San Felipe Neri

San Felipe Neri







"Plaza de San Felipe Neri è uno spiraglio di luce nel dedalo di viuzze del Barrio Gotico, accanto alle antiche mura romane"





25/11/09

Il principe della nebbia

Il principe della nebbia è un romanzo breve condito d'atmosfere noir ed esoteriche decisamente avvincente, piacevole da leggere in quanto scritto con maestria, che pare quasi essere la gemma dalla quale poi fiorirà il bestseller L'ombra del vento. Anche qui protagonista in primissima persona è un ragazzino - il piccolo Max Carver - figlio di un orologiaio che nel pieno della Seconda Guerra Mondiale decide di trasferirsi con tutta la famiglia da una grande città della Spagna ad un paesino in riva al mare. Il minuscolo villaggio che accoglie la famiglia Carver al completo lascia subito in Max una sensazione di angoscia mista a curiosità: l'orologio della stazione va all'indietro, quasi stesse misurando un conto alla rovescia, mentre un gatto dallo sguardo inquietante ed indagatore li accoglie costringendoli (grazie alle insistenze della sorellina minore di Max, Irina) ad adottarlo. E poi c'è la casa...quella in cui andranno ad abitare i Carver, una villa sulla spiaggia con una storia oscura e triste: tanti anni prima il Dottor Fleischmann, un medico inglese, la fece costruire e vi andò a vivere con la moglie; la coppia per anni visse quasi da reclusa, fino a quando non nacque Jacob, il figlio che tanto avevano desiderato e sembrava non riuscissero ad avere. La vita per i due cambiò radicalmente, il sorriso tornò ad illuminare i loro volti, ma un brutto giorno, proprio all'ottavo compleanno del figlio, tutto crollò come un castello di sabbia. Jacob perse la vita, annegando nelle acque che ne avevano allietato l'infanzia: fu la fine della famiglia Fleischmann, che abbandonò a se stessa la villa ed il passato che essa rappresentava sparendo nel nulla. E poi c'è quello strano giardino vicino alla villa, un giardino di statue terrificanti, rappresentanti personaggi di un circo d'orrore, con al centro un pagliaccio dal sorriso demoniaco. Cosa rappresentano quelle statue? Cosa si nasconde dietro la storia di villa Fleischmann? La morte di Jacob è collegata agli strani eventi che sembrano susseguirsi senza sosta? Max, con l'aiuto del nuovo amico Roland, nipote dell'anziano guardiano del faro, e della sorella maggiore Alicia scaverà in una torbida storia che affonda le proprie radici nel passato, una terribile storia che ha lasciato dietro di sè una lunga scia di sangue, dolore e sofferenza, un'inquietante storia che vede protagonista il demoniaco Dottor Cain, detto il Principe della Nebbia, personaggio a metà strada tra un ciarlatano da baraccone e Lucifero in persona... Breve, ma intenso questo bel Il principe della nebbia (edito Sei), romanzo giovanile che però rivela tutto il talento di Zafon, tutta la sua capacità di raccontare storie emozionanti sempre in bilico su quel sottile filo di lana che separa realtà e fantasia, naturale e soprannaturale.




22/11/09

Il gioco dell'angelo - Personaggi

David Martin

Giornalista del quotidiano "La Voz de la Industria" e scrittore di romanzi d'appendice sotto pseudonimo. Da piccolo conosce la tristezza di una famiglia disgregata e l'amarezza del padre, ex combattente nelle Filippine.



Pedro Vidal.

Aristocratico e giornalista di punta del quotidiano per cui David lavora, plagia le sue opere e gli ruba la donna che ama, Cristina.



Cristina Sangnier.

Figlia dell'autista della famiglia Vidal, è indecisa tra Pedro e David, e finisce col perdere il controllo delle proprie emozioni.



Andreas Corelli.

Mefistofelico editore, proprietario delle Editions de la Lumiere di Parigi, che ha sempre un angelo appunteto sul risvolto della giacca. Propone a David di scrivere uno strano libro.



Sempere.

Gestisce con il figlio la libreria di calle Santa Ana ed è il "protettore letterario" di David Martin



Barrido ed Escobillas.

Editori senza scrupoli, che si arricchiscono grazie ai romanzi d'appendice di David Martin.



Victor Grandes.

Poliziotto che indaga sui crimini che costellano il romanzo, fino a mettere David Martin al centro delle indagini.



Isabella Gisbert.

Figlia del proprietario di un negozio di alimentari vicino a casa di David Martin, si offre di fargli da segretaria e assistente.



Diego Marlasca.

Avvocato che ha vissuto nella casa della torre di calle Flassaders, in cui abita David Martin. Viene trovato morto nel Deposito de las Aguas della Ciudadela.



Ricardo Salvador.

Ex poliziotto, scopre che il presunto suicidio di Marlasca è in realtà un omicidio.



Alicia Marlasca.

Vedova di Diego e amica di Ricardo Salvador, vive in una villa decadente a Valvidrera, aspettando la morte.



Sebastian Valera.

Avvocato e socio di Marlasca.



Don Basilio Moragas.

Giornalista di lungo corso, dirige il quotidiano "La Voz de la Industria" e guida i primi passi di David Martin nella scrittura di romanzi d'appendice.



Irene Sabino.

Attrice di teatro e amante di Marlasca, con cui ha preso parte a sedute spiritiche. In miseria, finisce col fare la prostituta.



Cristina

La spogliai lentamente, percorrendole la pelle con le labbra, consapevole che non l'avrei mai più rifatto. Cristina si diede con rabbia ed abbandono, e quando la stanchezza ci vinse si addormentò tra le mie braccia senza bisogno di dire nulla. Resistetti al sonno, assaporando il calore del suo corpo e pensando che se il giorno dopo la morte avesse voluto venirmi incontro l'avrei accolta in pace. Accarezzai Cristina nella penombra, sentendo oltre le pareti il temporale che si allontanava dalla città, sapendo che l'avrei persa ma che, per qualche minuto, eravamo appartenuti l'uno all'altra, e a nessun altro.



 

19/11/09

I libri

Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno.



15/11/09

L'ombra del vento - Personaggi

Daniel Sempere.

A dieci anni suo padre, proprietario di una libreria in calle Santa Ana, gli fa scoprire il Cimitero dei Libri Dimenticati: li Daniel trova un libro maledetto, L'ombra del vento, che cambierà la sua vita.



Julian Carax.

Autore dell'Ombra del vento, ossessionato dalla letteratura e dall'amore.



Isaac Monfort.

Guardiano del Cimitero dei Libri Dimenticati.



Nuria Monfort.

Figlia di Isaac, si prende a cuore Julian, sacrificando la propria vita per difendere la sua opera.



Gustavo Barcelò.

Bibliofilo con velleità byroniane, amico del padre di Daniel.



Clara Barcelò.

Nipote di Gustavo Barcelò, sensibile e non vedente.



Fermin Romero de Torres.

Mendicante dotato di una grande conoscenza della vita e della letteratura, con stile picaresco aiuta Daniel nelle sue ricerche.



Antoni Fortuny.

Padre di Julian Carax, di professione cappellaio, ha sposato Sophie Carax ed è amareggiato dalla consapevolezza di aver cresciuto un figlio non suo.



Bea.

Amica di Daniel Sempere, vive con lui momenti terribili nella villa degli Aldaya.



Gli Aldaya.

Stirpe aristocratica. Riccardo e Jorge sono i proprietari della casa nell'avenida del Tibidabo. Penelope Aldaya è l'amore impossibile di Julian Carax.



Javier Fumero.

Ispettore di polizia che fin da giovane odia Julian Carax. Lo perseguita per ucciderlo.



Lain Coubert.

Personaggio demoniaco uscito dalle pagine di un libro, che vuole distruggere l'opera di Julian.





Lettera di Isabella

Caro David,

a volte mi sembra di avere iniziato a scriverle questa lettera tanti anni fa e di non essere stata ancora capace di finirla. È passato molto tempo da quando l'ho vista per l'ultima volta, sono successe molte cose terribili e meschine, eppure non c'è giorno in cui non mi ricordi di lei e non mi chieda dov'è, se ha trovato pace, se sta scrivendo, se è diventato un vecchio brontolone, se è innamorato o se si ricorda di noi, della piccola libreria di Sempere e Figli e della peggior assistente che abbia mai avuto.

Temo che lei se ne sia andato senza avermi insegnato a scrivere e non so nemmeno da dove iniziare a mettere in parole tutto quello che vorrei dirle. Mi piacerebbe che sapesse che sono stata felice, che grazie a lei ho trovato un uomo che ho amato e che mi ha amato, e che insieme abbiamo avuto un figlio, Daniel, a cui parlo sempre di lei e che ha dato un senso alla mia vita che nemmeno tutti i libri del mondo potrebbero neanche cominciare a spiegare.

Nessuno lo sa, però a volte torno ancora su quel molo dal quale l'ho vista partire per sempre e mi siedo un po', da sola, ad aspettare, come se credessi che lei sta per tornare. Se lo facesse, vedrebbe che, nonostante tutto quello che è successo, la libreria è ancora aperta, il terreno su cui sorgeva la casa della torre è ancora abbandonato, tutte le menzogne dette su di lei sono state dimenticate e in queste strade ci sono tante persone con l'anima talmente macchiata di sangue che non osano più ricordare e quando lo fanno mentono a se stesse, perché non possono nemmeno guardarsi allo specchio. In libreria continuiamo a vendere i suoi libri, ma di nascosto, perché adesso sono stati dichiarati immorali e il paese si è riempito di gente desiderosa di distruggere e bruciare libri piuttosto che di leggerli. Sono brutti tempi e spesso credo che se ne avvicinino di peggiori.

Mio marito e i dottori credono di ingannarmi, ma io so che mi resta poco tempo. So che morirò presto e che quando lei riceverà questa lettera io non ci sarò più. Per questo volevo scriverle, per farle sapere che non ho paura, che il mio unico dispiacere è lasciare un uomo buono che mi ha dato la sua vita e il mio Daniel soli in un mondo che ogni giorno mi sembra più simile a come lei diceva che fosse, e non a come io volevo credere che potesse essere.

Volevo scriverle perché sapesse che, nonostante tutto, ho vissuto e sono grata per il tempo che ho trascorso qui, grata di averla conosciuta e di essere stata sua amica. Volevo scriverle perché mi piacerebbe che mi ricordasse e che, un giorno, se lei ha qualcuno come io ho il mio piccolo Daniel, gli parlasse di me e con le sue parole mi facesse vivere per sempre.

Le vuole bene



Isabella





08/11/09



Nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o no una persona,

hai già la risposta.




Marina - Personaggi

Oscar Drai.

Adolescente che scopre il primo amore e il senso dell'avventura e della perdita.



Marina.

Delicata, sensibile e colta, rivela a Oscar la sua filosofia della vita e della morte.



German Blau.

Il padre di Marina, pittore, elegante e colto.



Michail Kolvenik.

Proprietario della fabbrica Velo-Granell; la ricchezza gli porta solo disgrazie e finisce per dedicarsi a morbosi esperimenti con i cadaveri.



Eva Irinova.

Cantante d'opera per la quale Kolvenik costruisce un teatro. Laggressione di un nemico del marito, il giorno delle nozze, le sfigura il volto.



Joan Shelley.

Medico traumatologo, amico e collaboratore di Kolvenik.



06/11/09

Il mio amico Oscar





Il mio amico Oscar è uno di quei principi senza regno che si danno un gran da fare nella speranza di essere baciati e potersi trasformare in rospi. Capisce tutto al contrario e per questo mi piace tanto. Mi osserva pensando che io non lo veda. Crede che potrei svanire se mi tocca e che, se non lo fa, a svanire sarà lui. Mi ha messo su un piedistallo così alto che non sa più come fare per salirci sopra. Pensa che le mie labbra siano le porte del paradiso, ma non sa che sono avvelenate. Io sono così vigliacca che, per non perderlo, non glielo dico. Fingo di non vederlo e, sì, anche di poter svanire...

Il mio amico Oscar è uno di quei principi che farebbero bene a tenersi lontani dalle fiabe e dalle principesse che le

abitano. Non sa che è il principe azzurro a dover baciare la bella addormentata per svegliarla dal suo sonno eterno, ma questo succede perché Oscar ignora che tutte le fiabe sono menzogne, anche se non tutte le menzogne sono fiabe. I principi non sono azzurri e le addormentate, per quanto belle, non si risvegliano mai dal loro sonno. È il miglior amico che abbia mai avuto e, se un giorno mi imbatterò in Merlino, lo ringrazierò per avermelo fatto incrociare sulla mia strada.





01/11/09

Il cimitero dei libri dimenticati, mappa





Scarica la mappa

Il cimitero dei libri dimenticati

"Era un tempio tenebroso, un labirinto di ballatoi con scaffali altissimi zeppi di libri..."

Cos'è il Cimitero dei Libri Dimenticati?

Il signor Sempere, libraio per vocazione, lo spiega a suo figlio:

"Questo luogo è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto e di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza. [...] quando una biblioteca scompare, quando una libreria chiude i battenti, quando un libro viene cancellato dall'oblio, noi, i custodi di questo luogo, facciamo in modo che arrivi qui".

La tradizione vuole che il visitatore scelga un libro e lo adotti, impegnandosi a conservarlo per sempre, a mantenerlo vivo: una responsabilità che segnerà la sua vita.






Zafon ha situato questo luogo in una piccola viuzza della città vecchia, a destra delle Ramblas:

Calle Arco del Teatro