Caro lettore,
Il Palazzo della Mezzanotte è il mio secondo romanzo e fu pubblicato per la prima volta in Spagna nel 1994.
Quanti hanno già letto i miei ultimi romanzi, L'ombra del vento e II gioco dell'angelo, forse non sanno che i primi quattro che ho scritto furono originariamente pubblicati nella narrativa per ragazzi. Nonostante fossero destinati soprattutto a lettori giovani, la mia speranza era di coinvolgere persone di ogni età. Nello scrivere quelle pagine ho cercato di creare il genere di narrativa che avrei apprezzato da ragazzo, ma che avrebbe continuato a interessarmi a ventitré anni, o a quaranta, o a ottantatré.
Per lungo tempo i diritti di questi libri sono stati "intrappolati" in una disputa legale, ma adesso tali romanzi possono finalmente raggiungere i lettori di tutto il mondo. Sin dalla prima pubblicazione questi lavori hanno trovato benevola accoglienza da parte di giovani e meno giovani. Mi piace credere che il racconto trascenda qualsiasi limite di età e spero
che coloro che hanno apprezzato i miei romanzi per adulti saranno tentati di esplorare queste storie di magia, mistero e avventura. Infine, per tutti i nuovi lettori, mi auguro che anche questi vi siano graditi, adesso che siete in procinto di iniziare la vostra personale avventura nell'universo dei libri.
Buon viaggio,
Carlos Ruiz Zafón febbraio 2010
27/04/10
Nota dell'autore
24/04/10
Ufficio di Valera
L'ufficio dell'avvocato Velera si trova sulla Avenida Diagonal al numero 442.
Siamo nel Gioco dell'angelo. David Martin definisce il palazzo dove si trova lo studio dell'avvocato come "uno stravagante edificio modernista".
La descrizione prosegue così:
"La proprietà, in mancanza di migliori definizioni, sembrava un incrocio tra un gigantesco orologio a carillon e un vascello pirata, dotato di grandiosi finestroni e con un tetto a mansarda verde. In qualunque altro luogo della terra, quella struttura barocca e bizantina sarebbe stata proclamata una delle sette meraviglie del mondo o un aborto diabolico, opera di qualche artista pazzo posseduto da spiriti dell'aldilà. Nell'Ensanche di Barcellona, dove esemplari simili spuntavano dappertutto come trifogli dopo la pioggia, a stento riusciva a far sollevare un sopraciglio."
Casa Comalat.
L'edificio descritto da David è la cosidetta Casa Comalat, che si trova nella confluenza dell'avenida Diagonal con calle Corcega.
Questo edificio è stato costruito a partire dal 1909 e terminato nel 1911, progettato dall'architetto Salvador Valeri-i-Pupurull in stile tardo modernista.
Casa Comalat - mappa
18/04/10
Els quatre gats
Els quatre gats è la taverna, che si trova in calle de Montsio, frequentata anche da Pablo Picasso e infatti la copertina del menù è un disegno opera del grande artista.
Els Quatre Gats - il sito
L'esterno della locanda
Daniel Sempere viene invitato al cenacolo dei bibliofili presieduto dal librario Barcelò proprio alla taverna Les quatre gats. Siamo nell'Ombra del vento.
"Draghi di pietra vigilavano l'entrata, illuminata da vetusti lampioni a gas".
La copertina del menù
In questa taverna si erano conosciuti i genitori di Daniel e sempre qui Daniel e il padre mostrano a Barcelò il libro trovato nel cimitero dei libri dimenticati: "l'ombra del vento" di Julian Carax.
Il libraio finge di non avere interesse per il libro ma cerca di comprarlo, naturalmente Daniel non lo cede.
Els Quatre Gats - mappa
14/04/10
Parco della Ciudadela
Questo è il luogo dove David Martin, nel Gioco dell'angelo, incontra per la prima volta il sinistro editore Andreas Corelli.
Parco della Ciudadela
Questo accade sulle rive del bacino artificiale del Deposito dell'acqua della Ciudadela dove David si risveglia dopo aver perso conoscenza quando stava per essere investito da un tram nei pressi della Sagrada Familia.
"Il Deposito de las Aguas aveva l'aspetto di un rozzo castello o di una prigione. Era stato costruito per fornire d'acqua i padiglioni dell'Esposizione Universale del 1888, ma col tempo il suo ventre di cattedrale laica aveva finito per servire da rifugio a moribondi e indigenti".
In questo bacino viene ripescato anche il corpo senza vita dell'avvocato Marlasca, apparentemente morto annegato. Ma il dubbio che sia stato ucciso è forte perchè era stato "due volte campione della traversata del porto a nuoto organizzata durante le feste natalizie dal Club Natacion Barcelona"
Parco della Ciudadela - mappa
13/04/10
Cimitero Poblenou
Conosciuto come "Cementiri Vell" o "dell'Est", è il cimitero più antico della città (Maggio 1818). La sua costruzione iniziò nel 1773, grazie al Vescovo Josè Climent, che volle cambiare l'usanza degli abitanti di Barcellona di seppellire nei conventi e nelle parrocchie.
Cimitero Poblenou
Siamo nel gioco dell'angelo.
Quando muore il libraio Sempere (nonno di Daniel, il protagonista dell'ombra del vento) Gustavo Barcelò, suo amico, organizza il funerale nel cimitero Poblenou.
"La folla si era riunita all'ingresso del cimitero ad aspettare l'arrivo del carro funebre. Nessuno osava parlare. Si sentiva il rumore del mare in lontananza e l'eco di un treno merci che scivolava verso la città di fabbriche che si estendeva alle spalle del camposanto."
Il sepolcro è "una lastra di marmo sobria e senza orpelli che passava quasi inavvertita". La vicino David può vedere la tomba di suo padre e aspetta che tutti siano andati via dopo la cerimonia per avvicinarsi alla tomba di Sempere e poggiare la mano sul marmo.
Cimitero Poblenou - mappa
10/04/10
Clinica Corachan
La clinica Corachan fù fondata nel 1915 dal dott. Manuel Corachan
Clinica Corachan
In questa clinica Daniel Sempere, siamo nell'Ombra del vento, vive una specie di esperienza post mortem oppure sogna, è il 27 novembre del 1955:
"La stanza era candida e luminosa, un nido di tessuti morbidi e tendaggi vaporosi. Dalla finestra si vedeva l'azzurro intenso del mare. In seguito mi dissero che dalla clinica Corachan non si scorge nessuna distesa d'acqua, che le sue camere non sono nè bianche nè eteree e che in quel mese di novembre il mare era una tavola plumbea, fredda e ostile..."
Clinica Corachan - mappa
03/04/10
El Raval
"Quando arrivammo ai confini del Raval la nebbia invadeva i vicoli, appena rischiarata dalle luci di tuguri e squallide bettole. Ci eravamo lasciati alle spalle l'allegra animazione delle Ramblas e ci addentravamo nel quartiere più miserabile della città. Non c'era traccia di turisti o di curiosi. Sguardi furtivi ci seguivano da portoni maleodoranti e da finestre ritagliate su facciate che si sgretolavano come l'argilla. L'eco dei televisori e delle radio rimbombava in quei canyon di miseria, senza mai oltrepassare i tetti. La voce del Raval non arrivava al cielo"
El Raval - mappa