23/08/10

Intervista a Carlos Ruiz Zafon


Conoscendo l’eccentrica planimetria degli edifici di cui costella le sue pagine col puntiglio e la severità di un cartografo, mi aspettavo che Carlos Ruiz Zafón, in quella Los Angeles che ha eletto a sede permanente, fosse andato alla ricerca di un luogo insolito, per non dire maledetto. Non vi so dire quindi il mio stupore quando, con un sorriso fanciullesco sulle labbra, mi ha fatto strada in un superattico che sovrasta il Sunset Boulevard.



«Cosa si aspettava», mi chiede accorgendosi del mio disagio, «che detestassi le autostrade della California, per caso?». «Non dico questo, ma credevo avesse scovato un luogo simile alla Barcellona piovosa dell’Ombra del vento», cerco di giustificarmi. «E perché mai? Non tutti siamo come Pierre Louys che si creò, per la gioia dei suoi fans, una casa-museo per confondere le idee sulla sua solitudine. Uno scrittore ha bisogno di un posto tranquillo per evocare le immagini che lo assediano».

QUI L'INTERVISTA COMPLETA


25/07/10

La fotografia



"Il principale, vestito di bianco, camminava lentamente lungo il molo e teneva per mano una bambina di sette o otto anni. Riconobbi l'immagine all'istante, quella vecchia foto che Cristina aveva custodito per tutta la vita senza sapere da dove provenisse. Il principale si avvicinò alla fine del molo e si accovacciò accanto alla bambina. Contemplarono entrambi il sole che si spegneva sull'oceano in un'infinita lamina d'oro incandescente. Uscii dal capanno e avanzai lungo il molo. Quando arrivai all'estremità, il principale si voltò e mi sorrise: Sul viso non c'era minaccia nè rancore, appena un'ombra di malinconia."





01/06/10

La vita di un uomo



L'età ti fa capire certe cose. Per esempio, adesso so che la vita di un uomo si divide fondamentalmente in tre periodi. Nel primo, uno non pensa neppure che invecchierà, né che il tempo passa, e che fin dal primo giorno, quando nasciamo, camminiamo verso un unico e identico fine. Passata la prima giovinezza, comincia il secondo periodo, nel quale uno si rende conto della fragilità della propria vita, e quello che in principio è una semplice inquietudine va crescendo nell'animo come un mare di dubbi e incertezze che ti accompagnano durante il resto dei tuoi giorni. Per ultimo, alla fine della vita, si apre il terzo periodo, quello dell'accettazione della realtà e, di conseguenza, quello della rassegnazione e della speranza. Lungo la mia vita ho conosciuto molte persone che sono rimaste agganciate a uno di questi stadi senza mai riuscire a superarli. È qualcosa di terribile... è un cammino che ognuno di noi deve imparare a percorrere da solo, pregando Dio di aiutarlo a non perdersi prima di arrivare alla fine. Se tutti fossimo capaci di comprendere all'inizio della nostra vita questa cosa, che sembra così semplice, buona parte delle miserie e delle pene di questo mondo scomparirebbero. Però, e questo è un incomprensibile paradosso, ci viene concessa questa grazia solo quando è troppo tardi.
  




30/05/10

Calle Petritxol



  


Daniel Semper e la sua giovane amica non vedente Clara, passeggiano per le strade di una Barcellona misteriosa e particolare che "solo lei e io potevamo vedere"


 




 
La passeggiata dei due giovani terminain una latteria in calle Petritxol, che potrebbe essere "La Pallaresa" che si trova appunto in calle Petritxol.



Sito de "La Pallaresa"
  




Calle Petritxol - mappa


28/05/10

Le lacrime di Shiva




 



Una volta, tanto tempo fa, gli abitanti di Calcutta furono colpiti da una terribile calamità che strappava la vita ai bambini e faceva in modo che, a poco a poco, la gente invecchiasse sempre più in fretta e le speranze nel futuro svanissero. Per porvi rimedio, Shiva intraprese un lungo viaggio alla ricerca di una medicina che curasse quella malattia. Nel corso del suo esodo dovette affrontare numerosi pericoli. Erano tante le difficoltà nelle quali si imbatteva lungo il cammino, che il viaggio lo tenne lontano molti anni. Quando tornò a Calcutta, scoprì che era tutto cambiato. In sua assenza, uno stregone arrivato dall'altra parte del mondo aveva portato con sé uno strano medicamento che aveva venduto agli abitanti della città a un prezzo altissimo: l'anima dei bambini che sarebbero nati sani a partire da quel giorno.
Questo fu ciò che videro i suoi occhi. Dove prima c'erano giungla e baracche di fango, ora si innalzava una grande città, così grande che nessuno poteva abbracciarla con una sola occhiata e che si perdeva all'orizzonte in qualunque direzione si guardasse. Una città di palazzi. Shiva, affascinato dallo spettacolo, decise di incarnarsi e di andarsene in giro per le strade vestito da mendicante per conoscere i nuovi abitanti di quel posto, i figli che la medicina dello stregone aveva consentito di far nascere e le cui anime gli appartenevano. Ma lo aspettava una cocente delusione.
Per sette giorni e sette notti il mendicante camminò per le strade di Calcutta e bussò alle porte dei palazzi, ma gli vennero tutte chiuse in faccia. Nessuno volle ascoltarlo e fu oggetto delle burle e del disprezzo generale. Disperato, vagando in quella immensa città, scoprì la povertà, la
miseria e l'oscurità nascoste in fondo al cuore degli uomini. Fu tanta la sua tristezza, che l'ultima notte decise di abbandonare per sempre Calcutta.
Mentre lo faceva cominciò a piangere e, senza rendersene conto, si lasciò alle spalle una scia di lacrime che si perdevano nella giungla. All'alba le lacrime di Shiva erano diventate ghiaccio. Quando gli uomini si resero conto di quel che avevano fatto, cercarono di rimediare al loro errore custodendo le lacrime di ghiaccio in un santuario. Però, una dopo l'altra, si sciolsero nelle loro mani e la città non conobbe mai più il ghiaccio.
Da quel giorno, la maledizione di un terribile calore si abbatté sulla città e gli dèi le volsero le spalle per sempre, lasciandola alla mercé degli spiriti dell'oscurità. I pochi uomini saggi e giusti rimasti pregavano perché, un giorno, le lacrime di ghiaccio di Shiva cadessero di nuovo dal cielo e spezzassero quell'incantesimo che aveva trasformato Calcutta in una città maledetta...


23/05/10

I fratelli Grimm



Corelli consiglia delle letture a David Martin di carattere epico, mitologico e anche delle favole, testi che potrebbero aiutarlo nella stesura dell'opera che l'ditore ha commissionato al giovane scrittore.
Corelli consiglia sopratutto la lettura delle favole dei Fratelli Grimm (Jacob Ludwig Karl Grimm naque ad Hanau il 4 gennaio 1785 e morì a Berlino il 20 settembre 1863; Wilhelm Karl Grimm naque ad Hanau il 24 febbraio 1786 e morì a Berlino il 16 dicembre 1859)


 




 



Corelli vuole che David "analizzi come funzionano questi testi, [....] ne distilli l'essenza e i motivi per cui provocano una reazione emotiva. Voglio che impari la grammatica, non la morale della favola".
 

18/05/10

Plaza de Cataluna



 


In plaza de Cataluna uno stormo di piccioni si era riunito al centro della spianata, ricoprendola di un ondulato manto alato. Intendevo schivarlo, ma mi accorsi che lo stormo si apriva al mio passaggio senza alzarsi in volo per poi serrare nuovamente le fila. Il rintocco delle campane della cattedrale annunciò la mezzanotte proprio mentre raggiungevo il centro della piazza.


 



15/05/10

Il palazzo della mezzanotte - personaggi



Ben.
Il protagonista del romanzo. Fratello gemello di Sheere e membro della Chowbar Society

Sheere.
Sorella gemella di Ben. Si incontrano solo al compimento del loro sedicesimo compleanno.

Gli altri membri della Chowbar Society.
Isabel: l'unica donna e forse il miglior cervello del gruppo.
Roshan: la sua dote era la corsa, era velocissimo.
Siraj: l'esperto di fantasmi e case infestate, innamoratissimo di Isabel.
Michael: il più taciturno, amava esprimersi coi disegni. Adorato da Isabel.
Seth. Il tuttologo del gruppo e sicuramente il più serio.
Ian. La voce narrante della storia. Il suo unico sogno era quello di diventare medico.

Thomas Carter.
I direttore dell'orfanotrofio St Patrick che ospitava i ragazzi che fondarono la Chowbar Society.

L. Chandra Chatterghee.
Il padre di Ben e Sheere. Fù lui a progettare la grande stazione in acciaio: la Jheeter's Gate.

Aryamy
La nonna di Ben e Sheere, Era la madre di  Kylian, moglie di Chandra Chatterghee.

Jawahal.
Amico d'infanzia di Chandra Chatterghee. Personaggio sinistro che per un motivo misterioso dà la caccia a Ben e Sheere.








13/05/10

Paseo del Borne



"Non so se scesi in strada o sognai di farlo, ma senza sapere come ci ero arrivato, mi ritrovai a imboccare il paseo del Borne e a camminare verso la cattedrale di Santa Maria del Mar. Le strade erano deserte sotto la luna di mercurio. Alzai lo sguardo e credetti di vedere lo spettro di un gran temporale nero che dipingeva le sue ali sulla città."
 





Il paseo del Borne


09/05/10

Cimitero di Sant Gervasi.



David Martin si reca nel cimitero di Sant Gervasi per cercare la tomba di Diego Marlasca.
David scende dal tram davanti alla torre di Bellesguard "dove la città moriva ai piedi della collina"


 

Torre di Bellesguard
 


"I muri del camposanto si innalzavano a una cinquantina di metri come una fortezza di marmo dalla quale emergeva un guazzabuglio di statue dal colore del temporale"
Il custode del cimitero indica a David la cappella "una specie di arco formato da due grandi scalinate disposte a mo' di anfiteatro che ascendevano ad un loggione sostenuto da colonne, al cui interno si apriva un atrio fiancheggiato da lapidi"
David si accorge che la tomba è stata profanata.


 

Cimitero di Sant Gervasi - mappa
 

04/05/10

Ateneo Barcelones



Daniel Sempere, nell'ombra del vento, incontra  Gustavo Barcelò in calle Canuda 6, dove si trova l'Ateneo Barcelones "era - ed è tuttora - uno dei tanti luoghi della città in cui le lancette del tempo si sono fermate al XIX secolo"".
 
Il sito dell'Ateneo


 

Ingresso dell'Ateneo Barcelones
 


Daniel sale le scale dell'ingresso:
"Dal patio una scalinata in pietra conduceva ad un reticolo di corridoi e sale di lettura, dove invenzioni come il telefono, la fretta o l'orologio da polso sembravano anacronismi futuristici. Il custode, o forse solo una statua in uniforme, nel vedermi non battè ciglio. Raggiunsi il primo piano e benedissi le pale fruscianti di un ventilatore che dava sollievo ai lettori appisolati su libri e giornali".
In questo luogo Daniel conosce la nipote di Barcelò, Clara.
Molti anni prima David Martin, nel gioco dell'angelo, si rintanò in quelle sale per riflettere e decidere se accettare l'offerta fatta dal sinistro editore Andreas Corelli.


 

Ateneo Barcelones - mappa

01/05/10

Avenida del Tibidabo



"L'avenida del Tibidabo, deserta e buia, era una fuga sepolcrale di palazzi e cipressi. Udii la campanella che annunciava la partenza del tram blu fermo al capolinea."






27/04/10

Nota dell'autore



Caro lettore,
Il Palazzo della Mezzanotte è il mio secondo romanzo e fu pubblicato per la prima volta in Spagna nel 1994.
Quanti hanno già letto i miei ultimi romanzi, L'ombra del vento e II gioco dell'angelo, forse non sanno che i primi quattro che ho scritto furono originariamente pubblicati nella narrativa per ragazzi. Nonostante fossero destinati soprattutto a lettori giovani, la mia speranza era di coinvolgere persone di ogni età. Nello scrivere quelle pagine ho cercato di creare il genere di narrativa che avrei apprezzato da ragazzo, ma che avrebbe continuato a interessarmi a ventitré anni, o a quaranta, o a ottantatré.
Per lungo tempo i diritti di questi libri sono stati "intrappolati" in una disputa legale, ma adesso tali romanzi possono finalmente raggiungere i lettori di tutto il mondo. Sin dalla prima pubblicazione questi lavori hanno trovato benevola accoglienza da parte di giovani e meno giovani. Mi piace credere che il racconto trascenda qualsiasi limite di età e spero
che coloro che hanno apprezzato i miei romanzi per adulti saranno tentati di esplorare queste storie di magia, mistero e avventura. Infine, per tutti i nuovi lettori, mi auguro che anche questi vi siano graditi, adesso che siete in procinto di iniziare la vostra personale avventura nell'universo dei libri.
Buon viaggio,
 
Carlos Ruiz Zafón febbraio 2010
   


24/04/10

Ufficio di Valera



L'ufficio dell'avvocato Velera si trova sulla Avenida Diagonal al numero 442.
Siamo nel Gioco dell'angelo. David Martin definisce il palazzo dove si trova lo studio dell'avvocato come "uno stravagante edificio modernista".
La descrizione prosegue così:
"La proprietà, in mancanza di migliori definizioni, sembrava un incrocio tra un gigantesco orologio a carillon e un vascello pirata, dotato di grandiosi finestroni e con un tetto a mansarda verde. In qualunque altro luogo della terra, quella struttura barocca e bizantina sarebbe stata proclamata una delle sette meraviglie del mondo o un aborto diabolico, opera di qualche artista pazzo posseduto da spiriti dell'aldilà. Nell'Ensanche di Barcellona, dove esemplari simili spuntavano dappertutto come trifogli dopo la pioggia, a stento riusciva a far sollevare un sopraciglio."




Casa Comalat.


 
L'edificio descritto da David è la cosidetta Casa Comalat, che si trova nella confluenza dell'avenida Diagonal con calle Corcega.
Questo edificio è stato costruito a partire dal 1909 e terminato nel 1911, progettato dall'architetto Salvador Valeri-i-Pupurull in stile tardo modernista.


 

Casa Comalat - mappa

18/04/10

Els quatre gats


Els quatre gats è la taverna, che si trova in calle de Montsio, frequentata anche da Pablo Picasso e infatti la copertina del menù è un disegno opera del grande artista.



Els Quatre Gats - il sito



L'esterno della locanda


Daniel Sempere viene invitato al cenacolo dei bibliofili presieduto dal librario Barcelò proprio alla taverna Les quatre gats. Siamo nell'Ombra del vento.
"Draghi di pietra vigilavano l'entrata, illuminata da vetusti lampioni a gas".




La copertina del menù


In questa taverna si erano conosciuti i genitori di Daniel e sempre qui Daniel e il padre mostrano a Barcelò il libro trovato nel cimitero dei libri dimenticati: "l'ombra del vento" di Julian Carax.
Il libraio finge di non avere interesse per il libro ma cerca di comprarlo, naturalmente Daniel non lo cede.




Els Quatre Gats - mappa

14/04/10

Parco della Ciudadela



Questo è il luogo dove David Martin, nel Gioco dell'angelo, incontra per la prima volta il sinistro editore Andreas Corelli.


 

Parco della Ciudadela
  


Questo accade sulle rive del bacino artificiale del Deposito dell'acqua della Ciudadela dove David si risveglia dopo aver perso conoscenza quando stava per essere investito da un tram nei pressi della Sagrada Familia.
"Il Deposito de las Aguas aveva l'aspetto di un rozzo castello o di una prigione. Era stato costruito per fornire d'acqua i padiglioni dell'Esposizione Universale del 1888, ma col tempo il suo ventre di cattedrale laica aveva finito per servire da rifugio a moribondi e indigenti".
In questo bacino viene ripescato anche il corpo senza vita dell'avvocato Marlasca, apparentemente morto annegato. Ma il dubbio che sia stato ucciso è forte perchè era stato "due volte campione della traversata del porto a nuoto organizzata durante le feste natalizie dal Club Natacion Barcelona"


 

Parco della Ciudadela - mappa

13/04/10

Cimitero Poblenou



Conosciuto come "Cementiri Vell" o "dell'Est", è il cimitero più antico della città (Maggio 1818). La sua costruzione iniziò nel 1773, grazie al Vescovo Josè Climent, che volle cambiare l'usanza degli abitanti di Barcellona di seppellire nei conventi e nelle parrocchie.


 

Cimitero Poblenou
 


Siamo nel gioco dell'angelo.
Quando muore il libraio Sempere (nonno di Daniel, il protagonista dell'ombra del vento) Gustavo Barcelò, suo amico, organizza il funerale nel cimitero Poblenou.
"La folla si era riunita all'ingresso del cimitero ad aspettare l'arrivo del carro funebre. Nessuno osava parlare. Si sentiva il rumore del mare in lontananza e l'eco di un treno merci che scivolava verso la città di fabbriche che si estendeva alle spalle del camposanto."
Il sepolcro è "una lastra di marmo sobria e senza orpelli che passava quasi inavvertita". La vicino David può vedere la tomba di suo padre e aspetta che tutti siano andati via dopo la cerimonia per avvicinarsi alla tomba di Sempere e poggiare la mano sul marmo.


 

Cimitero Poblenou - mappa


10/04/10

Clinica Corachan



La clinica Corachan fù fondata nel 1915 dal dott. Manuel Corachan


 
Clinica Corachan


 
 


In questa clinica Daniel Sempere, siamo nell'Ombra del vento,  vive una specie di esperienza post mortem oppure sogna, è il 27 novembre del 1955:
"La stanza era candida e luminosa, un nido di tessuti morbidi e tendaggi vaporosi. Dalla finestra si vedeva l'azzurro intenso del mare. In seguito mi dissero che dalla clinica Corachan non si scorge nessuna distesa d'acqua, che le sue camere non sono nè bianche nè eteree e che in quel mese di novembre il mare era una tavola plumbea, fredda e ostile..."


 

Clinica Corachan - mappa


 

03/04/10

El Raval




"Quando arrivammo ai confini del Raval la nebbia invadeva i vicoli, appena rischiarata dalle luci di tuguri e squallide bettole. Ci eravamo lasciati alle spalle l'allegra animazione delle Ramblas e ci addentravamo nel quartiere più miserabile della città. Non c'era traccia di turisti o di curiosi. Sguardi furtivi ci seguivano da portoni maleodoranti e da finestre ritagliate su facciate che si sgretolavano come l'argilla. L'eco dei televisori e delle radio rimbombava in quei canyon di miseria, senza mai oltrepassare i tetti. La voce del Raval non arrivava al cielo"
 




El Raval - mappa


30/03/10

Sagrada Familia



Nei romanzi di Zafon non poteva mancare il "tempio espiatorio", la famosissima Sagrada Familia.
Si trova in un isolato tra calle Provenza, calle de la Marina, calle Cerdena e calle Mallorca.




Sagrada Familia  in costruzione



A David Martin, nel Gioco dell'angelo, piaceva andare spesso a vedere la costruzione della cattedrale di Gaudì e si accorgeva che "non era cambiata, la città non smetteva di crescerle attorno, ma la Sagrada Familia rimaneva in rovina fin dal primo giorno"




La Sagrada Familia



Mentre David contemplava la Sagrada Familia "spuntava un'alba azzurra falciata da luci rosse che profilava le torri della facciata della Nativitat". Confuso da questa visione, David rischia di essere investito da un tram. "Stavo attraversando calle Mallorca quando vidi le luci di un tram che si avvicinava nella nebbiolina dell'alba. Sentii lo sferragliare delle ruote sui binari e il rintocco della campana che il conducente faceva suonare per avvisare del suo passaggio tra le ombre. Cercai di correre, ma non ci riuscii. Rimasi piantato li, immobile tra i binari a guardare le luci del tram che si lanciavano su di me. Sentii le urla del conducente e vidi la scia delle scintille sprigionate dalle ruote quando si bloccano i freni. E perfino allora, con la morte a pochi metri, non riuscii a muovere un muscolo."

Probabilmente Zafon ha voluto rendere omaggio a Gaudì in questo passo perchè il grande architetto fu investito da un tram mentre si recava alla chiesa di San Felipe Neri (vedi link qui sotto).


Antoni Gaudì
 

 




Sagrada Familia - mappa

23/03/10

Calle Joaquin Costa


Questa è una via piena di locali e pensioni a buon prezzo e al numero 33 si trova la Casa Almirall, dove nel Gioco dell'Angelo, il capo (alla Voz de la Industria) di David Martin, Don Basilio, organizza un circolo letterario.
Un giorno proprio alla Casa Almirall Don Basilio parla a David di un romanzo "che non finiva mai, dei progetti di ritirarsi dalla sua vita ritirata e dai suoi amoreggiamenti e dalle sue conquiste, che erano sempre piu giovani e nubili quanto più lui diventava anziano"




Casa Almirall



Nell'Ombra del vento, Fermin, l'aiutante dei Sempere, non si sente bene nella sua nuova dimora in una pensione proprio in calle Joaquin Costa. I problemi di adattamento alla sua nuova vita gli provocano un attacco che richiede l'intervento di un medico.




Calle Joaquin Costa



Daniel con il padre arrivano di corsa "Passammo di fronte alla Casa de la Misericordia e alla Casa de la Piedad, ignorando le squallide proposte che provenivano dai portici bui, nell'odore di sterco e di carbone. All'angolo con calle Ferlandina imboccammo Joaquin Costa, poco più di una fenditura tra due file di alveari anneriti nell'oscurità del Raval".




Calle Joaquin Costa - mappa

19/03/10

Carrier de la Palla



David Martin, nel Gioco dell'angelo, ha un ricordo del padre che va in una libreria, in carrier de la Palla, per comprargli un libro, "ma non sapeva leggere i titoli sulle coste delle centinaia di libri esposti, e uscì a mani vuote"




Carrier de la Palla.



La carrier de la Palla un tempo era nota per i molti negozi di antiquariato, gallerie d'arte e librerie antiquarie, ormai quasi tutte sparite.




Carrier de la Palla - mappa

15/03/10

Calle Flassaders 30


David Martin ha incassato una somma cospicua dal suo sinistro editore e quindi decide di lasciare la pensione per prendere in affitto una grande casa situata al numero 30 di calle Flassaders.
"La proprietà, completata da un torrione che sorgeva da una facciata lavorata a rilievi e gargolle, era chiusa da anni, il portone sprangato con catene e catenacci picchiettati di ruggine".




Calle Flassaders



La torre, dove David passa parecchio tempo, "disegnava un belvedere sospeso sui tetti del quartiere di Ribeira" [...] "I tetti della città vecchia brillavano di brina e un cielo porpora si stendeva sopra Barcellona. Al suono delle campane di Santa Maria del Mar, una nuvola di ali nere si alzò in volo da una piccionaia. Un vento freddo e tagliente mi portò l'odore dei moli e delle ceneri di carbone che uscivano dalle ciminiere del quartiere."




Calle Flassaders 30 - mappa

11/03/10

Plaza dels Angels




Plaza dels Angels - come era



Plaza dels Angels è il luogo dove si trova la casa editrice che pubblica i romanzi di appendice di David Martin.

Siamo nel gioco dell'angelo. La casa editrice si trova esattamente al numero 6, che oggi non esiste più, visto che la plaza dels angels ha subito una trasformazione radicale visto che proprio li si è costruito il Museo de Arte Contemporaneo.






Plaza dels Angels - oggi



La casa editrice, gestita da Josè Barrido e Josè Luis Lopez Escobillas, venne data fuoco e quando David si reca sul posto vede "un gruppo di ragazzini intenti a scavare tra i mucchi di macerie".

In mezzo a quelle macerie vede pure una puntata della Città dei maledetti, da lui scritta, bruciacchiata dall'incendio.






Plaza dels Angels - mappa


07/03/10

Palau de la Musica




Il Gioco dell'angelo. David Martin ha trascorso la sua infanzia con il padre abitando in una piccola soffitta "sospesa sul cantiere del nuovo auditorium del Palau de la Musica de l'Orfeo Català".

L'auditorium è stato costruito all'inizio del XX secolo e inaugurato il 9 febbraio del 1908, proprio nel periodo in cui David abitava in quel piccolo appartamento "freddo e angusto in cui il vento e l'umidità sembravano prendersi gioco dei muri".





Particolare della facciata dell'auditorium



Il piccolo appartamento stava davanti all'auditorium: "Io mi sedevo sul piccolo balcone con le gambe penzoloni a vedere la gente che passava a contemplare quella scogliera di sculture e colonne impossibili che cresceva dall'altra parte della strada e che a volte mi sembrava quasi di poter toccare con le dita, mentre altre, la maggioranza, mi parevano lontane come la luna".




Il sito del Palau de la Musica





palau de la musica catalana - mappa








03/03/10

La funivia




La Funivia fu costruita in occasione dell'Expo di Barcellona del 1929 e così la descrive David Martin nel gioco dell'angelo:


"si innalzava a cento metri d'altezza in un ammasso di cavi e acciaio che provocava le vertigini al solo vederlo [... ] La funivia attraversava la darsena del porto da quella prima torre a un pilastro centrale che ricordava la torre Eiffel e serviva da fulcro e dal quale partivano le cabine sospese nel vuoto nella seconda parte del tragitto fino al Montjuic, dove si trovava il cuore dell'Esposizione".






I tralicci della funivia



David Martin dentro una delle cabine della funivia si incontra una volta con Andreas Corelli e una volta deve lottare con l'ispettore Grandes
"Una volta che la porta fu bloccata, la cabina riprese il tragitto. Uscimmo dalla torre della darsena e iniziammo l'ultimo tratto della traversata. Grandes si avvicinò al finestrino e contemplò il panorama della città, un miraggio di luci e brume, cattedrali e palazzi, vicoli e grandi viali intessuti in un labirinto di ombre".





Zona della Barceloneta dove parte la funivia


27/02/10

Copernico

La mattina del giorno in cui la famiglia Carver doveva partire per trasferirsi nella nuova casa, Max trova suo padre seduto in una poltrona dopo aver passato la notte in bianco. Maximilian, il padre di Max, sta leggendo un libro che parla di Copernico. Siamo nel Principe della nebbia:

"-Che leggi?- chiese Max, indicando il grosso volume.

-E' un libro su Copernico. Sai chi è Copernico? - rispose l'orologiaio.

-Guarda che io studio! Replicò stizzito Max.

Suo padre aveva l'abitudine di fargli le domande come se fosse un bambino appena nato.

-E che cosa sai di lui? - insistette.

-Scoprì che la Terra gira intorno al Sole e non il contrario.

-Più o meno. E sai che cosa significò questo?

-Problemi - rispose Max."






Nicolò Copernico

 

Niccolò Copernico (polacco) naque a Torurì il 19 febbraio 1473 e morì a Frombork il 24 maggio del 1543. La sua fama è dovuta principalmente per la sua teoria eliocentrica che ha dato inizio alla rivoluzione astronomica.